Descrizione
Cattive notizie per chi fin qui ha creduto che il Ponte della Maddalena fosse stato preposto a cavalcare la foce del mitico Sebeto. Come per una liquida araba fenice se ne è di scusso e se ne discute ancora, e tutto questo ha creato un panorama quantomai lacunoso e incerto. E infatti Napoli era ben lontana dal poter contare su un solo corso d’acqua: quelle del Clanio, del Rubeolo, dello stesso Sebeto e di altri ancora, si confondono e confondono spesso le idee di coloro – rari, per la verità – che nel tempo hanno provato a sbrogliare la mitica matassa. Chi sembra aver colto nel segno – e non dirò l’unico, per amor di pace – è il diplomatico britannico Augustus Craven, che nel lontano 1863 dette alla luce questo suo Studii sull’antico Sebeto. Solo che, a differenza di molti altri, dopo aver dato voce alla letteratura risalente (da Licofrone a Virgilio, da Columella a Stazio e, avvicinandoci a noi, a Boccaccio, Petrarca, Pontano e tanti altri) analizza con piglio scientifico quelle testimonianze, utilizzando quanto raccolto come base di partenza per la sua appassionante e davvero convincente indagine. E’ un libro che fa veder chiaro dove altri hanno solo brancolato, e continuano a farlo. Lo strano – l’unica cosa strana – di questo libro, è la sua limitata diffusione e il perché sia stato dimenticato. Ma ora eccolo qui, di nuovo, per la gioia per i curiosi e i cultori della storia di Napoli antica.