Descrizione
Sul muro del campanile della chiesa grande, la cui cupola compare in ogni cartolina, c’è un mostro vorace, enorme, orrendo, immerso nell’acqua e circondato da pesci, che divora tutto quello che capita a tiro: è il Pistrice immane di Positano. Chi vi passa davanti nemmeno lo vede: perché abbiamo l’abitudine a non vedere più le cose. Antonio Parlato, però, gli dedica questo libro, per farci riaprire gli occhi su uno dei simboli della sorprendente identità di Positano (a cui l’autore aveva già dedicato “Flavio Gioia e la bussola” e “Ulisse e le sirene di Positano”): un mostro marino che compare nella simbologia mediterranea, con significati prima pagani e poi cattolici. Conosceremo, dunque, questo Pistrice e la sua simbologia mitologica, ma anche quelli dei suoi cugini e parenti, sparsi nei mari e nella storia: draghi, serpenti marini, cetacei spaventosi, presenti nei Bestiari medioevali, nelle leggende, nei romanzi cavallereschi, nei testi biblici, fino ad arrivare ai tempi nostri, agli avvistamenti di mostri nell’era moderna. Una sorta di censimento delle popolazioni degli animali mostruosi del mare, che parte da uno dei luoghi più belli del Mediterraneo.