Descrizione
Il titolo dato a questo volume, non osserva la raccomandazione espressa qualche anno dopo da Leo Longanesi, secondo la quale un libro che parla di Napoli dovrebbe sempre riportare il nome della Città in copertina. Non ne ha colpa il bravo Autore, come non l’aveva Virgilio allorché il Padre Dante gli inibì l’accesso al suo Paradiso: solo una questione di diacronie… Sapendo quanto fossero rari gli scritti sulla marineria napoletana, e quanto fosse ristretta la cerchia – quasi iniziatica – all’interno della quale venivano e vengono prodotti, è stata davvero una felice sorpresa la riscoperta di questo lavoro del 1911, che tocca aspetti davvero non comuni sull’argomento, spaziando – in un arco di cinquecento anni – dalle regole sulla pesca, a quelle che regolamentavano l’attività delle Coralline di Torre del Greco, per poi tracciare un accurato elenco dei legni armati del Re Borbone, con le rispettive caratteristiche, le storie tormentate di uomini e bastimenti, fino al disarmo della potente flotta militare delle Due Sicilie, passando per la Napoli del 1799 e gli emblematici personaggi “marinari” che si agitavano in quella tumultuosa temperie. Un saggio storico da leggere come un carezzevole racconto, destinato ad essere ricordato.