Descrizione
Articolato studio, condiviso tra il testo di Carlo Gentile (del 1948)
e un blasonato, chiarificatore intervento di Luca Valentini, già tenuto
nel corso di un cenacolo di studi presso l’Università di Praga,
sull’aspetto apparentemente più celato – ma in realtà presente e
riconoscibile nell’opera e nella vita – dell’avventura terrena del
“Vate” Gabriele D’Annunzio, prima posto sugli altari della cultura
patria, poi ostracizzato come retorico rappresentante di una cultura
reazionaria e fascista, oscurandone i reali, potenti valori letterari
e poetici. Questo volume, oltre ad indagare il vissuto
iniziatico del Vate e le interrelazioni con la sua opera, spera di contribuire
ad infrangere quel muro di colpevole, omertoso silenzio che
ha, fino in tempi recenti, artatamente oscurato la figura di un gigante
della letteratura italiana come del suo pensiero.
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