Descrizione
La sconfitta elettorale della Destra Storica, oltre alla fine della spinta propulsiva dei partiti liberal-conservatori che avevano dato vita all’unità d’Italia, fu determinata anche dall’apparire in tutta chiarezza della “questione Meridionale”, ulteriore prova del malgoverno dei ministri piemontesi e toscani. Sulla scena politica si affacciano De Pretis e Crispi, Nord e Sud, legati però da un’uguale volontà di affrontare il problema meridionale. Cesira Pozzolini, moglie del meridionale professor Siciliani, radunando gli articoli in cui descrive la Napoli della sua giovinezza, ancora permeata della sua natura di capitale di un regno, tenta di opporsi alla visione catastrofica della città che sta cominciando a diventare lo stereotipo non solo della città campana, ma di tutto il meridione, Sicilia compresa. L’immagine che si trae da queste pagine è quella invece di una città ancora cosmopolita, piena di fervore intellettuale, europea nelle mode e nelle idee, aperta al progresso, come dimostra lo splendido capitolo dedicato a Pompei antica illuminata da centinaia di lampadine elettriche. Facile il contrasto con i tempi moderni, Napoli della “monnezza”, Pompei del degrado. Eppure una volta Napoli faceva parte dell’Italia e questo la Signora Cesira ci tiene a ribadirlo. Ascoltiamola…
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